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iciassette anni d'attesa, e oggi durante la più entusiasmante rivoluzione
del multimedia e dell'intrattenimento cui non abbiamo mai assistito, è
giunto sugli schermi cinematografici l'attesissimo primo episodio della
nuova saga di Guerre Stellari: La minaccia fantasma.
Le
aspettative sono state deluse? E lecito scoraggiare chiunque speri di
uscire dalle sale cinematografiche portando con se un messaggio filosofico,
o avendo compreso con maggior chiarezza i principi dell'etica morale,
oppure trastullando fra i propri pensieri qualsiasi altro tipo di pastrocchio
adatto alle menti contorte e annoiate, di chi non ha nulla di meglio da
fare che atteggiarsi ad intellettualoide.
Guerre Stellari, eppure il nome del film non può portare a malintesi,
è fantascienza, intrattenimento, cinema spettacolo, e questo nonostante
il cast tecnico di notevole spessore. Ultimamente siamo stati spettatori
di una serie di realizzazioni, a parte qualche rara eccezione, tecnicamente
eclatanti, almeno dal punto di vista degli effetti speciali, ma che sotto
altri aspetti non offrivano nulla d'interessante. La Minaccia Fantasma
è caratterizzata da un susseguirsi incessante durante le due ore di spettacolo,
d'effetti speciali e scenografie che lasciano a bocca aperta come non
s'era mai visto prima: non ricordo l'ultima volta che durante la proiezione
di un film con la sala gremita, non si sia sentita volare una mosca. Questo
dimostra lo stato di stupore che rapisce il pubblico.
Tuttavia, malgrado queste dosi inebrianti di suoni e immagini, e i momenti
ironici cui eravamo
abituati nella trilogia precedente, l'elemento che incombe maggiormente
è l'atmosfera, il senso di minaccia che incombe sui protagonisti, che
giunge al suo apice durante il duello
tra Qui-Gon e Darth Maul, forse anche grazie al capolavoro di John Williams
"Duel of the Fates".
La storia è interessante, alcuni personaggi sono ben delineati e la loro
personalità conferisce mordente al film: Qui-Gon (Liam Neeson), la Regina
Amidala nei panni della sua ancella (Natalie Portman), il giovane Anakin
Skywalker (Jake Lloyd), e il simpaticissimo attore virtuale Jar Jar Binks.
Gli effetti speciali superano per quantità e qualità ogni realizzazione
precedente, compreso il super premiato film di James Cameron. Dall'arrivo
di Qui-Gon e Obi-Wan Kenobi sul pianeta Naboo, dove rischiano di farsi
investire da una mandria d'animali in fuga dalle forme più disparate,
all'attacco dei droidi nel finale del film realizzato totalmente
in CG animation. La lunga corsa dei Podrace
nel deserto di Tatooine tiene incollati alle poltrone e provoca sensi
di vertigine.
Per non parlare delle scenografie che eclissano lo stupore che ci aveva
provocato la città delle nuvole dell'Impero Colpisce Ancora: il pianeta
Coruscant, dove risiedono il senato e tempio Jedi, la città sul pianeta
Naboo, quella subacquea dei Gungan.
Di notevole impatto è la cura con cui è stato realizzato ogni dettaglio,
creando stili tecnologici completamente differenti come per i mezzi nella
gara del deserto di Tatooine, le diversissime architetture sui vari pianeti,
e i costumi, in particolar modo quelli della principessa Amidala.
C'è chi ha criticato il film asserendo che il livello tecnologico dei
mondi nella repubblica galattica sia superiore a quello della trilogia
precedente, la cui storia si svolge cronologicamente in un futuro prossimo,
approssimativamente quarant'anni dopo. Il primo dubbio è provocato dalla
presenza dei droidi nelle truppe della federazione, sostituiti in seguito
nelle armate imperiali da soldati in carne ed ossa. Ma il finale del film
giustifica tale scelta, dovuta all'inaffidabilità di questo tipo d'approccio:
la distruzione dell'astronave da battaglia Neimoidian, centro di controllo
dei droidi, provoca il loro arresto sul sottostante pianeta Naboo, con
la conseguente vittoria dei Gungan.
In ogni caso la maggior parte dei mezzi spaziali ha forme è colori più
semplici, e il fatto che siano più credibili e ben realizzati, ci mancherebbe,
non le pone certo ad un livello tecnologico superiore. Sarebbe come asserire
che un modello più credibile del Titanic, sembri tecnologicamente più
avanzato di un modello non riuscito della Queen Elizabeth II.
Taluni hanno il coraggio di sentenziare che il film è un lungo videogioco,
e francamente non posso impedirmi di chiedermi se non abbiano visionato
solo il trailer presente su Internet, forse quest'associazione, trailer
e internet, potrebbe aver provocato in alcuni soggetti questo curioso
lapsus.
Altri parlano di un lungo susseguirsi d'effetti speciali e nient'altro,
e a questo punto è lecito considerare se certe menti non abbiano forse
la capacità di assorbire tutte queste immagini e suoni, risultandone stordite
a tal punto, da non accorgersi del vicino che le piglia a calci nei lombi.
Ritengo poi doveroso citare una pregevole fonte giornalistica dall'alto
indice d'ascolto, chi ha visto e sentito farà mente locale, che ha affermato
che la prima parte del film è lenta e noiosa, che lo spettatore rimarrà
deluso non ritrovando i personaggi dei film precedenti, che manca l'ironia
dei due droidi della prima saga. Anche in questo caso non è difficile
constatare, che sicuramente a qualcuno non è stato suggerito, di levare
gli occhiali da sole prima di assistere ad una proiezione cinematografica..
La minaccia fantasma rappresenta due ore di spettacolo allo stato dell'arte,
chiunque abbia la volontà di assimilarne le immagini e i suoni a mente
aperta, senza l'incombere dei luoghi comuni che inaridiscono quotidianamente
i percorsi dei nostri pensieri, e lasciandosi trascinare dalle emozioni,
ne rimarrà sicuramente stupito e scosso.
E facile intravedere, in occasione della prossima premiazione dei film
di quest'anno, una serie di candidature per il film di Lucas: migliori
effetti speciali, scenografie, sonoro, costumi…La statuetta d'oro per
i migliori effetti speciali è ormai senza alcun dubbio tra le mani del
team di realizzatori e non per la prima volta.
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